giovedì 18 agosto 2016

L'Ultima Strega

Roberto Gremmo

L’ULTIMA STREGA

Nel 1946 in Alta Valsusa un colpo di scure spaccò la testa alla vecchia ‘fattucchiera’ canavesana

Il 6 dicembre 1946 i Carabinieri di Oulx scoprirono nascosto in mezzo ad un bosco il corpo senza vita di tale Teresa M. che fin dal loro primo rapporto definirono “fattucchiera”. Subito si autoaccusò del delitto una povera valligiana, tale Silvia S. che sostenne di averla uccisa in casa sua dove l’ospitava da qualche tempo, nel corso di una violenta colluttazione, agendo sotto l’impulso incontrollabile di una misteriosa, malefica ed arcana “tentazione diabolica”. L’inchiesta appurò che l’anziana Teresa praticava in casa di Silvia misteriosi riti noti a lei sola invitando i montanari a credere soltanto in lei. Convinta dei suoi poteri, Silvia le aveva affidato il figlio infermo certa che i malori fossero causati dalla presenza in casa propria di “spiriti che la travagliavano”. Constatando però che il giovane peggiorava sempre di più, s’era convinta che per salvarlo era necessario eliminare la Marchino. Rinchiusa in carcere, Silvia chiese insistentemente l’aiuto della Chiesa perché sempre convinta di avere gli Spiriti maligni in corpo e non ebbe pace finché il cappellano del carcere di Torino, benedendola, allontanò il demonio che la possedeva. Processata dalla Corte d’Assise di Torino, il 18 gennaio 1949 la povera contadina Silvia S. venne condannata a 9 anni e 6 mesi di reclusione che scontò in gran parte in casa di cura. Nella sentenza, i Giudici certificarono a tutte lettere che la vittima era “dedita alle pratiche di medicastra fattucchiera”. L’ultima strega.

168 pagine - Euro 15

Nessun commento:

Posta un commento