Roberto Gremmo
LA ‘PIAGGIO’ A BIELLA
Il trasferimento da Pontedera,
le azioni dei partigiani
e le tragedie della guerra
Nella tarda primavera del 1944, i
tedeschi decisero il trasferimento nel Biellese degli impianti della
“Piaggio” di Pontedera, un’importante azienda al servizio
dell’industria bellica germanica.
Più di 3.500 lavoratori dovettero
spostarsi in una zona lontana dal fronte e dai bombardamenti ma dove
la presenza partigiana era forte e diffusa.
Poiché la “Piaggio” realizzava
eliche e ricambi per gli aerei tedeschi, i ‘Garibaldini’ biellesi
di Francesco Moranino presero subito di mira gli stabilimenti di
Pavignano, Vigliano e Gaglianico finché il 19 ottobre 1944 gli
uomini di “Gemisto” sequestrarono ed uccisero sei giovani operai
toscani dell’officina di Lessona.
Erano ragazzi che non avevano mai
fatto nulla di male, non s’occupavano di politica e svolgevano
tranquillamente il loro lavoro.
A guerra finita, quando i parenti
dei lavoratori assassinati chiesero ragione di quel delitto
inspiegabile, Moranino in persona addebitò l’omicidio a due
gregari incontrollabili e dichiarò solennemente che quei ‘compagni
che sbagliano’ erano già stati severamente puniti dalla ‘giustizia
partigiana’.
Tutto falso.
Dietro gli esecutori, mai
sanzionati, c’erano i mandanti che nessuno volle o seppe
individuare.
Dopo un ricerca difficile,
complessa ed appassionata, l’Autore di questo libro documenta la
falsità delle affermazioni di Moranino e riafferma l’innocenza
delle vittime, onorate a Pontedera con una via dedicata ai “Caduti
di Biella” ma finora colpevolmente dimenticate proprio nel
Biellese.
Al contempo, questo studio
ricostruisce la storia della “Piaggio” in Piemonte e presenta un
quadro d’insieme della difficile realtà sociale, politica e
militare di Biellese, Valsesia e Vercellese sotto Salò utilizzando i
documenti finora inediti dell’”Ispettorato di Polizia di Zona”
della Repubblica Sociale Italiana.
176 pagine - Euro 15
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