giovedì 18 agosto 2016

La Piaggio a Biella

Roberto Gremmo
LA ‘PIAGGIO’ A BIELLA
Il trasferimento da Pontedera,
le azioni dei partigiani
e le tragedie della guerra

Nella tarda primavera del 1944, i tedeschi decisero il trasferimento nel Biellese degli impianti della “Piaggio” di Pontedera, un’importante azienda al servizio dell’industria bellica germanica.
Più di 3.500 lavoratori dovettero spostarsi in una zona lontana dal fronte e dai bombardamenti ma dove la presenza partigiana era forte e diffusa.
Poiché la “Piaggio” realizzava eliche e ricambi per gli aerei tedeschi, i ‘Garibaldini’ biellesi di Francesco Moranino presero subito di mira gli stabilimenti di Pavignano, Vigliano e Gaglianico finché il 19 ottobre 1944 gli uomini di “Gemisto” sequestrarono ed uccisero sei giovani operai toscani dell’officina di Lessona.
Erano ragazzi che non avevano mai fatto nulla di male, non s’occupavano di politica e svolgevano tranquillamente il loro lavoro.
A guerra finita, quando i parenti dei lavoratori assassinati chiesero ragione di quel delitto inspiegabile, Moranino in persona addebitò l’omicidio a due gregari incontrollabili e dichiarò solennemente che quei ‘compagni che sbagliano’ erano già stati severamente puniti dalla ‘giustizia partigiana’.
Tutto falso.
Dietro gli esecutori, mai sanzionati, c’erano i mandanti che nessuno volle o seppe individuare.
Dopo un ricerca difficile, complessa ed appassionata, l’Autore di questo libro documenta la falsità delle affermazioni di Moranino e riafferma l’innocenza delle vittime, onorate a Pontedera con una via dedicata ai “Caduti di Biella” ma finora colpevolmente dimenticate proprio nel Biellese.
Al contempo, questo studio ricostruisce la storia della “Piaggio” in Piemonte e presenta un quadro d’insieme della difficile realtà sociale, politica e militare di Biellese, Valsesia e Vercellese sotto Salò utilizzando i documenti finora inediti dell’”Ispettorato di Polizia di Zona” della Repubblica Sociale Italiana.

176 pagine - Euro 15

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